Documentario

GUEST

Titolo OriginaleGuest
NazioneSpagna
Anno Produzione2010

TRAMA

RECENSIONI

Da bonus “Arty” del dvd di En la ciudad de Sylvia, film del cui itinerario di presentazione a festival internazionali di cinema Guest rende conto (ecco la ragione del titolo), il film di Luis Guerin diventa presto ben altro. Molto di più, e alla maniera di Jonas Mekas. Abbandonato, infatti, l’Occidente (di fatto, il primo segmento veneziano rimane unico e isolato), di cui si presta a captare piccioni, leoni e bambini, oltre alle attrici del suo film, il regista attraversa alcuni stati dell’America centrale e del sud, alcuni paesi africani e asiatici, ospite di festival cinematografici più o meno importanti. Ogni fugace passaggio è l’occasione di uno o più incontri con la popolazione locale. Un incontro che può limitarsi alla pura contemplazione dei rituali della quotidianità (i predicatori di strada in Brasile), o concretizzarsi in un autentico scambio dialogico, come nello splendido frammento cubano, dove Guerin visita alcuni degli abitanti, orgogliosi e ostinati, di uno dei quartieri più poveri della capitale. Optando per un bianco e nero più “familiarizzante” che estetizzante, il regista riesce a renderci partecipi di un’esperienza frazionata in più pagine di diario, dal carattere di conseguenza estremamente personale, senza mai compiacersi del proprio status di ospite, “visitatore” e “osservatore”, a parte qualche rapidissima concessione alla bella forma (jazz, iris e compagnia cantando). E’ uno sguardo pudico, il suo, massimamente rispettoso dei soggetti filmati e, proprio in virtù del mantenimento di questa distanza di sicurezza, in grado di trasformare un puro esercizio dello sguardo in perlustrazione intensa e peregrina (ma mai esotizzante) del mondo esteriore.