TRAMA
Tre vicende al femminile. Stella è una contadina alla fine degli anni ’40, ha tre figlie e lavora sodo per comprare un pezzo di terra. Sonia è una studentessa milanese dei primi anni ’70 che vince una borsa di studio a Roma. Silvia e il marito lavorano in un’azienda che vende per corrispondenza: lei è telefonista, lui è caporeparto.
RECENSIONI
“Un film per discutere”
Tre donne, in diverse epoche e contesti sociali, si trovano ad affrontare una situazione difficile, una scelta decisiva per il loro futuro, in grado di mettere seriamente in discussione il sottile equilibrio tra i propri desideri e la vita affettiva. Il film procede per episodi consecutivi, accomunati dalla presenza della stessa attrice (una molto brava Sandra Ceccarelli) nel ruolo delle diverse protagoniste. Non tutti gli episodi, però, hanno la stessa forza. Si parte lentamente, con una contadina nella campagna degli anni '40. Il personaggio è forte, ma lo stile asciutto non basta per rendere credibile l'atmosfera. Ancor meno aiuta il doppiaggio, che rende stridente il passaggio dai silenzi all'intonazione innaturale delle voci. L'episodio centrale, basato su un'interessante opportunità di carriera che capita a una studentessa alla vigilia del matrimonio negli anni '70, è forse il più riuscito per ritmo, caratterizzazione dei personaggi, efficacia del conflitto, e riesce ad evitare lo sbocco facile di un femminismo d'avanguardia. Anche il terzo episodio, incentrato su un'impiegata ai giorni nostri, delinea in modo credibile le problematiche di una scelta difficile, ma si dilunga un po' nel finale. Nell'insieme, avrebbe giovato una maggiore caratterizzazione, anche a livello di regia, dei diversi periodi e, forse, una narrazione in parallelo anziché per affiancamento avrebbe reso la visione più intrigante. Il film ha però una sua forza nei dubbi che pone e si segnala per la lucidità con cui non moraleggia ma fotografa.
