GONE IS THE ONE WHO HELD ME DEAREST IN THE WORLD

Anno Produzione2002

TRAMA

Una donna di mezz’età vive il dramma della malattia e della perdita della madre.

RECENSIONI

Amore e Sensi di Colpa

Una madre e una figlia. Un rapporto conflittuale che si acutizza quando la madre si ammala e nella figlia si scatenano i sensi di colpa per avere vissuto solo geograficamente vicino all’anziano genitore. La regista Ma Xiaoying fotografa con sensibilità, tra sequenze separate da nere dissolvenze, le naturali contraddizioni di un rapporto così profondo. C’è un amore forte che sembra cozzare con l’altrettanto forte bisogno di indipendenza. Da una parte si cerca quindi il legame, dall’altra lo si vorrebbe spezzare, come per rivendicare l’autonomia di un proprio spazio nel mondo. Il problema del lungometraggio è che l’idea di partenza si amplia senza progredire, fino all’inevitabile conclusione. La figlia è una scrittrice famosa in crisi con il marito che sente di avere fatto tanto per gli altri, ma non per sua madre e il lungometraggio è la radiografia del suo senso di colpa. C’è poco altro nel film, che al di là di qualche spiraglio di verità, banalizza, sia narrativamente che a livello visivo, un soggetto ampiamente dissertato. Le tante, troppe parole, si preoccupano costantemente di motivare ogni azione, rubando espressività alle intense interpretazioni delle due brave  protagoniste. Ad aggiungere enfasi contribuisce anche la voce fuori campo, che, anziché aggiungere dettagli o stati d’animo visivamente taciuti, propina più che altro banalità; come del resto i dialoghi, con battute tutt’altro che illuminanti (“quando si  invecchia si torna bambini”). Anche la scelta delle immagini non brilla per originalità (la morte rappresentata da una lampadina che si fulmina). Resta la vibrante interpretazione delle due protagoniste, ma non basta a rischiarare un film che annaspa nei luoghi comuni e cerca la lacrima facile spacciandola per riflessione esistenziale.