Documentario, Recensione

GENESIS

Titolo OriginaleGenesis
NazioneFrancia / Italia
Anno Produzione2004
Durata80'

TRAMA

Libera associazione tra immagini e parole: un poeta musicista africano racconta la favola dell’Universo.

RECENSIONI

Un rivolo di fumo contiene la scintilla della vita, bolle di sapone cullano i primi organismi; dai due autori di Microcosmos una lieve esplorazione sull'origine del mondo, che si presenta come deviazione 'contro' il dettato del documentario tradizionale. Dove si considerano solitamente creature archetipiche qui la lente d'ingrandimento si posa sullorganismo singol'are, spesso sgradevole o ripugnante alla vista secondo canoni consolidati (anfibi, insetti, serpenti); i fotogrammi si affrancano dal genere per venire accostati in maniera singolare ed affascinante, piegandosi a una sensibilità che rispecchia profondamente il gusto degli autori. Come fra le mani di un demiurgo primordiale, sotto il ritmo tribale primitivo, così si plasmano momenti di sublime ironia (la prima volta dell'anfibio sulla terra) o di semplice e lancinante poesia visiva (il corteggiamento del ragno, che suona l'arpa con la sua tela); all'insegna della transitorietà della 'materia' umana, che presto muterà irrimediabilmente in qualcos'altro (Diventerò un'ala di farfalla), il narratore accosta la sua gestualità squisitamente simbolica, rimandando ai quattro elementi e non solo, a una diffusa parlantina spesso scadente in quella facile spiegazione che si vuole evitare (Il mondo è un labirinto, E' l'amore che ci ha creato'). Questo neo rappresenta l'àncora puramente narrativa da cui l'opera non azzarda ad affrancarsi, per diventare finalmente immagine pura, come un Godfrey Reggio vestito di labiale; malgrado ciò la chimica della vita ci accoglie nelle sue braccia con incisi a tratti straordinari (il rude accoppiamento del granchio, che monta la femmina, si alterna alla sensualità dell'ippocampo in un soave sfioramento di code), evocando liberamente la poliformità della Natura con grazia e splendore. Produce Alain Sarde, lo stesso di Mulholland Drive.