Animazione

GAYA

Titolo OriginaleBack to Gaya
NazioneGermania / Spagna / Gran Bretagna
Anno Produzione2004
Durata91'
Interpreti
Montaggio
  • 66929
Scenografia

TRAMA

Gli abitanti del pianeta Gaya rischiano l’estinzione. La pietra Dalamite, che garantisce la loro sopravvivenza, è stata rubata. Boo e Zino intraprendono un viaggio sulla Terra per ritrovarla.

RECENSIONI

Il primo film interamente in computer grafica realizzato in Germania ha un obiettivo subito evidente con la scelta di far parlare i personaggi, fin nell'animazione del labiale, in lingua inglese: fronteggiare la concorrenza dei colossi americani. Dal punto di vista tecnico la sfida è ancora impari, ma le premesse sono buone. Guardando i contenuti, il tentativo di abbracciare un'audience senza confini, accentuato anche dagli sforzi co-produttivi di Germania, Spagna e Regno Unito, intimidisce gli interessanti spunti offerti dalla trama. L'idea di partenza, infatti, pur non essendo particolarmente originale, è simpatica. Si suppone che le star di una serie televisiva di fantascienza, ambientata nell'immaginario mondo di Gaya, finiscano sulla Terra e si trovino ovviamente spaesate e desiderose di tornare a casa. Purtroppo la sceneggiatura non brilla per creatività, collega gli eventi senza troppa logica e trova necessario dare vita a contrasti forti e immediati. Così piazza un cattivo insulso, il solito scienziato rancoroso, e non riesce ad uscire dai cliché nella caratterizzazione dei personaggi, tutti a senso unico e non particolarmente briosi: lo sbruffone, l'eroe, il timido-ma-genio, la bella di turno. Con un'estetica che cercando simpatia nella mostruosità fa l'occhiolino a Shrek, il film arranca nella prima parte per poi svilupparsi in un'avventura corretta ed esageratamente lineare. Unico momento davvero spassoso, l'incontro con lo sceneggiatore della serie televisiva, che apre il racconto al meta-cinema, ma lo spunto è bruciato in fretta per lasciare spazio al trito accumulo di gag condite da inseguimenti, botti e salti. Chissà, forse quando l'Europa si deciderà a cercare una strada personale in grado di anticipare il mercato senza limitarsi a produrre fotocopie sbiadite della creatività altrui, magari riuscirà a realizzare opere davvero competitive. Le premesse tecniche ci sono, speriamo non tardino ad arrivare anche le idee.