TRAMA
La dodicenne Sachiko vive la madre, una donna emotivamente instabile che ha da poco tentato il suicidio…
RECENSIONI
Piccoli problemi di cuore
Turbamenti adolescenziali, amori un po’ pedofili, crisi familiari, in una parola, tutto il repertorio più o meno direttamente collegato ai temi della gioventù in crisi, tra sorrisi impacciati di ragazzine troppo imbambolate per non sembrare uscite da un fumetto.
Non accade quasi nulla per novanta minuti, e quel poco che accade è pressoché incomprensibile, considerato che la regola è l’ellissi ed i dialoghi sono ridotti al minimo sindacale (il che, visto i tempi che corrono, può anche essere un bene). Shiota ha grazia e un certo gusto per la composizione delle inquadrature, ma il sospetto che non abbia nulla d’interessante da dire si fa ben presto certezza: non lo aiutano di certo i giovani pesci lessi che si è scelto come attori, né il ritmo, diluito ben al di là del sopportabile.

A Oriente niente di nuovo
Scolarette in rigorosa divisa blu, villette eleganti affiancate con ordine, genitori distratti dalla propria infelicità, inadeguatezza espressa nel silenzio.
Ancora una volta sono protagoniste le contraddizioni di una società, questa volta il Giappone, dove la forma sembra prevalere sulla sostanza, il progresso sulla effettiva comunicazione. Il film di Akihiko Shiota segue la quotidianità di una studentessa di tredici anni che alla scuola, alle amicizie formali, ai mutismi familiari, reagisce trovando la complicità di alcuni vagabondi. Ecco quindi la rabbia e il disagio espressi attraverso atti di teppismo; variante preferita: causare finti incidenti d'auto. A infrangere ulteriormente i già grigi sogni della protagonista un insospettabile (ma prevedibilissimo) tentativo di stupro ... et voilà! Il gioco è fatto! La critica sociale è compiuta!
Tutto già raccontato, visivamente piatto e noioso!
