Cortometraggio, Grottesco, Recensione

FROM THE DRAIN

NazioneCanada
Anno Produzione1967
Genere
Durata14’
Sceneggiatura

TRAMA

Due uomini in una vasca: uno teme che possano salire viticci dallo scarico, l’altro minimizza.

RECENSIONI

Dopo studi scientifici e di letteratura e un primo cortometraggio nel 1966 (Transfer), David Cronenberg mette in scena, con sottofondo di musica per chitarra, un’idea buffa, inquietante e surreale fra David Lynch (anticipandolo) e il Roman Polanski dei corti polacchi. I titoli di testa compaiono sul tubo del bagno prima di introdurre due figure dal comportamento antitetico. L’uomo spaventato si copre gli occhi e, restituendo sorrisi nervosi, lamenta la mancanza del tappo sul buco di scarico, più volte inquadrato dalla macchina da presa, terzo soggetto che circoscrive il microcosmo della fobia per l’immondo e l’ignoto, per quanto, come sempre nel cinema di Cronenberg, con fondamento “scientifico” (il corpo nudo, nella vasca, è davvero collegato alle fogne dal tubo di scarico). È assodato, per il fobico, che ci siano strane creature “laggiù”: il tutto anticipa l’universo dell’orrore del Cronenberg a venire, solo in forma apparente di commedia. È più inquietante, infatti, la chiusura, dove il regista presenta al mondo il prototipo del suo algido scienziato che, nell’ambito di un programma di ricerca, sperimenta sulle cavie e prende appunti, impassibile, come un personaggio di Il Sangue della Bestia di Georges Franju.