TRAMA
Roy Knable è un teledipendente. Un sinistro individuo gli propone un nuovo collegamento satellitare, che si rivela essere un girone infernale dove viene risucchiato con la moglie.
RECENSIONI
La pellicola di Peter Hyams demonizza, letteralmente, il mondo televisivo: un'idea discreta che però, alla fine, diverte più per la quantità di citazioni al vetriolo e per il ritmo sostenuto che per la qualità degli ingredienti. Certe trovate, potenzialmente vincenti, da un lato sono trattate senza estro, dall'altro pendono da un canovaccio di base banale (la guerra Paradiso-Inferno, il singolo che la spunterà con l’aiuto del figlio geniale). È tutto da godere, però, il caleidoscopio in cui il regista ci accompagna, attraversando parodisticamente molte trasmissioni televisive statunitensi (da Star Trek a La Famiglia Brady, da Genitori in Blue Jeans a Sposati con Figli, fino alle prove di Mike Myers per il Saturday Night Live) e approdando, attraversando MTV e il gruppo rap Salt-n-Pepa, anche al cinema, con Sergio Leone (Per un Pugno di Dollari), A Spasso con Daisy, Errol Flynn (Lo Sparviero del Mare) e Humphrey Bogart (Il Mistero del Falco). Si finisce con due chicche: un cartoon "Warner Bros" delizioso (supervisionato dal grande Chuck Jones) e un'autocitazione di John Ritter nella serie televisiva Tre Cuori in Affitto (manca, però, il Mork & Mindy di Pam Dawber, in assenza di Robin Williams). Scritto dagli esordienti Tom S. Parker e Jim Jennewein (che, poi, faranno Major League, I Flintstones, Papà ti Aggiusto Io! e Richie Rich) e fotografato, come sempre, dallo stesso Hyams.