Noir, Recensione

FINALMENTE DOMENICA!

Titolo OriginaleVivement dimanche!
NazioneFrancia
Anno Produzione1983
Genere
Durata110'

TRAMA

Vengono assassinati Claude, durante una battuta di caccia, e la moglie di un agente immobiliare. I due erano amanti. La polizia sospetta il marito che fugge e chiede aiuto alla propria segretaria.

RECENSIONI

Truffaut ci lascia giocando con la macchina da presa, s'unisce ai bambini de I Quattrocento Colpi che, nell'epilogo, si divertono a calciare il tappo di un obiettivo. Sempre nella parte finale, l'assassino confessa di avere fatto tutto per le "magiche" donne: Truffaut quella magia l'ha fermata su pellicola in una serie di straordinarie soggettive maschili, sovente incantate sulle gambe muliebri (cita e ricita L'Uomo che Amava le Donne). Il plot dell'amato noir è preso a prestito da "Morire d'amore" (1962) di Charles Williams, e gli permette di (ri)sognare il cinema hollywoodiano degli anni quaranta, i duetti fra Myrna Loy e William Powell, la donna fiera e risoluta incarnata da Katherine Hepburn. La figura maschile è sempre vinta dalle proprie debolezze e salvata dall'amore della donna che meglio discerne la verità: in un romanzo Trintignant sarebbe colpevole, nella vita vera, seppur recitata, tutto è più complicato. (Non) Tirate sul Pianista. Fanny Ardant, scaltra, affascinante, intrigante, non dismette gli abiti di scena quando inizia le sue indagini (prova anche a teatro), porta con sé quella finzione necessaria per guadagnare la domenica dell'incontro fatale: la trama è secondaria anche per Truffaut che non si cura dell'inverosimiglianza, dei punti di svolta tirati via, dei colpi di scena appositamente plateali (alla morte della cassiera, la macchina da presa carrella indietro come se riprendesse un palco mobile). L'autore, di questo genere in "nero", ama altri aspetti, formali (da manuale il bianco e nero, il gioco di luci, il taglio delle inquadrature) e attenti alle alchimie fra i personaggi. Peccato che, infine, la cronaca dei fatti prenda molto più spazio all'analisi di queste ultime, lasciando a bocca asciutta. Complici in amore più che in delitto, i due protagonisti per un solo istante (auto)riflettono sulla vita ed il suo romanzo, davanti ad una splendida veduta della metropoli.