Proibiti

FILM SOCIALISME

Titolo OriginaleFilm Socialisme
NazioneFrancuia/ Svizzera
Anno Produzione2010
Durata101'

TRAMA

[Film non uscito nelle sale italiane] Le idee ci separano, i sogni ci uniscono.

RECENSIONI


Recensire un film come l’ultimo Godard è allo stesso tempo il sogno e l’incubo di ogni critico. Il materiale per la stampa è intenzionalmente laconico, quasi a incoraggiare recensioni basate esclusivamente sulla visione del film. Un film che, a sua volta, è incredibilmente criptico ed astratto. Ma superata l’iniziale frustrazione, si può tentare di offrirne una valutazione, o perlomeno una descrizione senza cimentarsi in pretenziosi funambolismi interpretativi. Film Socialisme è infatti un’opera estremamente complessa, e cercare di spiegarne tutte le sue parti sarebbe peccare di arroganza intellettuale. Il film si compone di tre sezioni interconnesse: Des choses comme ça, Quo vadis Europa, e Nos humanités.


La prima, Des choses comme ça,segue l’itinerario di una nave della Costa crociere sul Mediterraneo, osservandone da vicino il carico umano ed i rituali alienanti, e giustapponendoli con la bellezza mozzafiato del panorama naturale ammirabile da un ponte misteriosamente semi-deserto. Il tema del mediterraneo e dei suoi conflitti viene introdotto dalla conflagrazione causata da questi due estremi: da una parte la tristezza decadente della società capitalistica che (letteralmente) si chiude in una gabbia dorata decorata con pessimo gusto, dall’altra il suo enorme patrimonio culturale e storico, ammirato fuggevolmente e capito ancora meno. Le figure di Alain Badiou e Patty Smith punteggiano il viaggio, mescolandosi a camerieri, croupier, preti ed equipaggio. La parte centrale, Quo vadis Europa,fa da contrappunto all’idea del turismo mordi e fuggi e si sofferma, ancorandosi, ad un luogo concepito invece per soste brevi: una stazione di servizio, dove la famiglia Martin vive e lavora. Tartassata dall’insistenza di due giornaliste in cerca di chissà che scoop, la famiglia risponde a colpi di citazioni, infrangendo l’idea stessa di storia, di narrazione. Insabbiato in questo crocevia, il film si interroga nuovamente sulla nozione di Europa e il suo rapporto con il capitalismo attraverso i suoi capolavori artistici; ecco quindi il bambino che dipinge sopra a un Renoir, correggendolo con le sue osservazioni, o la giovane donna che legge Balzac appoggiata alla pompa di benzina e si rifiuta di aiutare i clienti. La terza parte, Nos humanités,riprende i luoghi visitati dalla crociera e li commenta attraverso le immagini cinematografiche che li hanno ritratti, da Rossellini ad Eisenstein, da Varda a Tourneur, procedendo delicatamente di omaggio in omaggio, rielaborando digitalmente questo patrimonio visivo tanto caro al maestro, scomponendolo in pixel, distorcendone la grana, la materialità, l’essenza. Prima di essere un film ideologico, Film Socialisme è quindi un film sull’Europa e la sua crisi di identità, che sembra quasi amareggiare un Godard stranamente accigliato, in cui gli usuali tocchi di umorismo surreale sono ridotti al minimo.
Un’opera bella e complessa, dai toni meditabondi e crepuscolari. Vederla è un privilegio, capirla un’ambizione.