TRAMA
Due poliziotti hanno abbozzato un business redditizio: lei costringe le prostitute minorenni a rivelarle i nomi dei clienti e lui li ricatta.
RECENSIONI
Preziosa la libertà artistica che il produttore esecutivo Sydney Pollack ha lasciato ai registi della sua serie “noir”, aperta da un intro in bianco e nero (molto patinato, con una musa/modella che introduce all'episodio della serata), basata su soggetti di noti scrittori del genere e girata con mezzi e metodi più cinematografici che televisivi. Altri nomi autorevoli coinvolti nella cabina di regia sono: Peter Bogdanovich, Tom Cruise, Alfonso Cuarón, Tom Hanks, Agnieszka Holland, Phil Joanou, Jonathan Kaplan, Michael Lehmann, Jim McBride e Kiefer Sutherland. Anche in un prodotto evidentemente su commissione, Soderbergh riesce a suggerire le sensazioni sotto una patina formale: i suoi "angeli caduti" si muovono in un esistere malsano e ipocrita, dominato dalla finta quiete delle "pause" sessuali (nella stanza d'albergo) fra un "business" sporco e l'altro. In un'atmosfera perversa (la Bedelia nel ruolo di femme fatale sadica), il male si morde la coda avidamente, si ritorce contro se stesso in modo progressivo, è introdotto da una "calata all'inferno" (è il nome del bar di uno dei ricattati) e presagito dall'incuria per gli oggetti di valore dell'esistenza (le mancate attenzioni di Mantegna per la figlia). L'opera potrebbe essere letta come l'ideale estensione nel noir di Sesso, Bugie e Videotape (il cui protagonista, Peter Gallagher, compare nel ruolo del dentista): l'aspetto ingannevole del rito sessuale quando si sposta dalla sfera privata al dominio pubblico, "mediato"; la corruzione vicendevole fra sesso e potere; il malessere della classe medio-borghese; il fallimento inevitabile di ogni relazione per mancanza di comunicazione. Peccato che il colpo di scena finale sia troppo telefonato.