TRAMA
I primi anni di regno di Elisabetta I, regina d’Inghilterra.
RECENSIONI
Un'eroina femminista ante litteram in uno scenario sfarzoso e cruento: gli ingredienti ideali per un esercizio di (assenza di) stile formato miniserie. E invece Kapur, al suo primo film occidentale (e prima del fallimentare remake de LE QUATTRO PIUME), crea un'opera tesa e scarna, lontana dal riassunto storico e dal romanzo d'appendice, abbastanza vicina al noir da rendere tollerabile la meccanica via crucis della giovane sovrana, che esce letteralmente dal flusso del Tempo per consacrarsi al proprio Paese. Il regista non esita a imbastire un racconto ellittico e a sacrificare l'approfondimento (delle psicologie, ma anche dello stuolo di personaggi secondari) in nome dell'unica profondità realmente interessante, quella visiva: il sontuoso prologo riassume l'intera opera, unione (a tratti) mirabile di furore grandguignolesco (l'attentato, l'omicidio dal target errato) ed estasi congelata (il florilegio di ritorsioni del prefinale), non senza un compunto accenno d'ironia (il dibattito parlamentare). Nulla di nuovo, si dirà: solo un ottimo esempio di artigianato di gran classe, appena indebolito da un cast non sempre all'altezza. Alle ottime prove di Rush e Blanchett (che grazie a questo film s'impone all'attenzione del pubblico internazionale) fa da triste contrappunto la mediocrità per nulla aurea di Eccleston e (più ancora) di un Joseph Fiennes inguaribilmente canino.