Drammatico, Thriller

EFFETTO BLACK-OUT

Titolo OriginaleTrigger effect
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1996
Durata92'

TRAMA

Durante un misterioso blackout, una giovane coppia benestante chiede ad un amico comune di venire a stare in casa loro. Di notte entra un ladro.

RECENSIONI

Brillante l’idea alla base dell'esordio da regista di lungometraggi (aveva già firmato il corto Suspicious nel 1994) dello sceneggiatore David Koepp (Carlito’s Way, Jurassic Park): il blackout è come il coperchio che salta via da una pentola a pressione, il nervosismo diventa sempre più palpabile, l'emergenza spinge ad azioni inconsulte. Quella di Koepp è, però, soprattutto una fiaba nera e morale: in incipit, mentre la voce fuori campo decanta alcuni versi, la macchina da presa inquadra dei "lupi cattivi", per poi sfoggiare un lungo piano sequenza alla Brian De Palma che trasporta in una sala cinematografica. La coppia protagonista ode d'un mondo fuori casa popolato da sciacalli, assassini, predatori: tutto ciò che vedono e vediamo, però, è un ragazzino ucciso da un'arma di troppo del vicino. Per Koepp non è tanto pericoloso "l'effetto black-out" del titolo italiano, bensì "l'effetto grilletto" di quello originale: le armi e la paura che le manovrano portano solo guai. Si può rimanere delusi da una prima parte "domestica" che non sfocia in uno studio psicologico spietato e perverso alla Roman Polanski (le premesse Koepp pare dimenticarsele, ma c'erano: il compassato personaggio di Kyle MacLachlan che passa finalmente all'azione ed eccita la moglie annoiata che, in famiglia, si sente in gabbia; il pericoloso triangolo che si viene a creare con l'amico...); da una seconda parte "on the road", pur ricca di tensione ed angosciante, che non "esplode" mai veramente del tutto; dalla scelta del regista di non essere del tutto cinico e feroce nel mostrare le bassezze degli istinti umani una volta liberati, preferendo la scorciatoia del binomio armi-violenza. Eppure, questa sinergia di terrore, favola e racconto edificante, senz'altro ottimamente scritta e diretta, affascina e spiazza. Un'opera prima poco notata e da riscoprire.