TRAMA
Racconti in prima persona da paesi in conflitto.
RECENSIONI
Il presupposto è legittimo, onesto, ammirevole: presentare le testimonianze di violenze perpetrate o subite da israeliani e palestinesi nel corso di questi ultimi anni e alternare, con esemplare equilibrio, i punti di vista delle due parti in causa. I resoconti, che si presentano come autentici e in prima persona, diventano testo e il testo è in seguito messo in scena e recitato da attori professionisti. Edut è quindi il prodotto di un lavoro di rielaborazione della fonte documentaria, di una manipolazione “a fin di bene”, in cui lettura piana ed enfasi recitativa si accavallano senza soluzione di continuità. E’ proprio questa operazione di riscrittura della testimonianza a risultare in ultima istanza ambigua e cinematograficamente discutibile. Se il modello pare essere Jean-Marie Straub, come si evince dalla scelta di disporre teatralmente i personaggi sulla scena e di calare i resoconti in ambienti naturali, certi eccessi interpretativi ed alcuni leziosismi (il “ritorno” di tutti i personaggi sulla spiaggia nel finale) negano il principio stesso che presiede, legittimandone la forma, al discorso straubiano: il cinema come esercizio di trasmissione orale, neutra e anti-drammatica.