TRAMA
Edison crede di poter inventare una soluzione per qualsiasi problema ma scoprirà a sue spese che certe scelte hanno un prezzo.
RECENSIONI
Per il debutto nel lungometraggio l'animatore e regista canadese Neil Burns sceglie una tecnica quanto mai complessa (lo stop-motion) e un soggetto piuttosto difficile. Al centro del suo racconto, infatti, l'atmosfera darkeggiante e burtoniana incorona un conflitto familiare quasi shakesperiano nella tragicità delle conseguenze: l'Edison del titolo è uno scienziato che ha sempre anteposto se stesso e la propria conoscenza a qualunque cosa, legami familiari inclusi, mentre Leo è il figlio prediletto, frustrato dall'impossibilità di poter amare anche con il corpo a causa di una costante elettrificazione causatagli proprio dal padre; ma in famiglia c'è anche un altro fratello, il temibile Faraday, da sempre il meno amato, che cova rancore e cerca vendetta, mentre la madre è morta in seguito a una maledizione dovuta, ancora una volta, alla mancanza di scrupoli della figura paterna. Non facile tenere sotto controllo le molteplici esigenze dei tanti personaggi, eppure Burns ci riesce grazie a una sceneggiatura equilibrata valorizzata da uno stile molto personale che non confina la tecnica utilizzata al solo pubblico infantile. Scelta coraggiosa, perché limita la spendibilità del risultato, ma assai interessante proprio per le sue inconsuete implicazioni adulte. Anche se il lieto fine arriva, i 79 minuti di film non scorrono indolori per i personaggi e lasciano tracce e retrogusto generalmente assenti in progetti analoghi. Non mancano dettagli splatter, ammiccamenti sessuali, sentimenti tutt'altro che edificanti, svolte amorali e alleggia uno spirito dissacratorio che rende quindi l'opera decisamente originale.
