Fantascienza, Miniserie, Recensione

DUNE – IL DESTINO DELL’UNIVERSO

TRAMA

10.191: la casata degli Atreides è incaricata dall’imperatore di governare il pianeta Arrakis, dove si produce una spezia fondamentale per l’Impero. La casata precedente, però, complotta contro di essa con l’aiuto dell’imperatore stesso, uccide il duca e abbandona suo figlio e la concubina del padre nel deserto. Saranno aiutati dalle tribù locali, i Fremen.

RECENSIONI

Mentre David Lynch si dava alla visionarietà dimenticando le direttrici del testo, John Harrison (anche sceneggiatore), musicista e aiuto regista di George Romero (non mancano scene di nudo e sangue, tagliate da molte emittenti) è, in apparenza, molto fedele alla meravigliosa opera di Frank Herbert ma, in realtà, ne traduce solo le coordinate fantascientifiche, dimenticando in gran parte tutta la componente mistica, la magnificenza della struttura, il colloquio continuo fra visioni del protagonista e accadimenti fantastici. In questa miniserie in tre parti, a parte qualche brano sopra le righe, funziona discretamente la prima, perché incentrata su di una fruibile vita a Corte, cioè sugli intrighi di palazzo. È solo passabile la seconda, che descrive il contatto fra Paul (il figlio del Duca) e le usanze/miti della tribù aliena dei Fremen (Harrison non possiede certo il talento per restituirne la totale alterità e, al contempo, fierezza: si ferma su stereotipi condivisi). Pregevole, infine, l’ultimo capitolo dove, finalmente, le visioni di Paul diventano protagoniste, qualcosa della mistica di Frank Herbert traspare e, comunque, dimenticando il libro, funziona il tema della rivalsa dei traditi nella guerra finale contro i perfidi. Produzione adeguatamente ricca (ben resi i vermi giganti, meno convincenti i costumi appariscenti-kitsch). Tutto sommato, un superficiale ma anche rispettoso approccio all’universo indescrivibile dello scrittore. Un successo di spettatori, con I Figli Di Dune a seguire nel 2003.