Recensione, Western

DUELLO AL RIO D’ARGENTO

Titolo OriginaleThe duel at Silver Creek
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1952
Genere
Durata77’

TRAMA

Una banda di fuorilegge compra le concessioni delle miniere da proprietari che poi uccide. Il figlio di uno di questi, chiamato Silver Kid, è aiutante dello sceriffo di Silver City che si innamora di una ragazza che è la sorella del capo dei fuorilegge.

RECENSIONI

Western di routine ma con delle attenuanti: la sceneggiatura di Gerald Drayson Adams (Il Tesoro di Vera Cruz) assurge ad eroe, soprattutto per mezzo della voce fuori campo, lo sceriffo di Stephen McNally che eroico non lo è per niente. Si innamora della donna sbagliata, si fida delle persone sbagliate, sospetta le persone sbagliate, mente sulla velocità con cui estrae la pistola (è chiamato ‘Lampo’) ed è ingiusto con i “buoni” (Silver Kid). La voce narrante non ci fa caso, continua imperterrita, inconsapevole di un paradosso che, comunque, non stride. Un’altra anomalia è costituita dalla femme fatale interpretata da Faith Domergue: entra in scena da assassina e, per tutto il film, recita la parte della dolce innamorata per abbindolare lo sceriffo. È curioso, anche, che tutti i personaggi indossino pittoreschi soprannomi: Lampo (Lightning), Silver Kid, Johnny Sombrero il villain, Zanzara (Dusty in originale), e cosi via. Dal canto suo, Siegel ci mette il ritmo senza fronzoli: azione senza tempi morti sin dalla prima inquadratura, a scapito anche della verosimiglianza (accadeva spesso nei suoi B-movies, se non dotati di sceneggiature di ferro), per svarioni sostenibili ad eccezione di un gesto assurdo nel finale (Zanzara che porta da sola il prigioniero ai banditi) e di comode dimenticanze (non spiegare perché i malviventi siano determinati a stabilirsi in città e ucciderne i tutori dell’ordine). Già nei primi film da regista, comunque, Siegel aveva un occhio particolare per i giovani ribelli-devianti, come Sombrero e Silver Kid: quest’ultimo è il suo tipico eroe, individualista che il sistema, anche ingiustamente, mette nei guai.