TRAMA
Un attore in declino sbarca a Roma per lavorare in un film che il produttore ha soffiato di mano al regista. In crisi per l’ex-moglie, conosce maggiore tranquillità con una ragazza italiana.
RECENSIONI
“Marciume e purezza”: potrebbe essere il sottotitolo di questo seguito ideale de Il Bruto e la Bella (proiettato come film nel film), con lo stesso protagonista e lo stesso sceneggiatore (Charles Schnee). Spostando l’azione da Hollywood a Cinecittà, lo sguardo di Minnelli è sempre più impietoso e cinico nei confronti dello showbiz di celluloide con i suoi egoismi, capricci, tradimenti, tentati suicidi, tracolli nervosi, amori infranti e produttori mercanti. Ironia della sorte, quest’ottimo melodramma tratto da un romanzo di Irwin Shaw non funziona proprio perché rimaneggiato dalla produzione: le vistose lacune dovute ad inconsulte sforbiciate precipitano un crescendo drammatico impeccabile (perché Daliah Lavi ha un occhio nero? Perché, tutto a un tratto, Robinson si rivolta contro l’attore che tanto l’ha aiutato? Cosa comprende Douglas dopo quella terribile corsa in auto finale?). È Il Disprezzo di Minnelli, con la realtà che eguaglia la finzione, e un amaro parallelo fra il Kirk Douglas attore sul viale del tramonto e George Hamilton star emergente: entrambe vittime di un mestiere atto a nascondere/nascondersi. Minnelli ne ha anche per gli spettatori che, passando le serate al cinema, evitano un reale confronto con i propri simili: Hollywood è finzione che non termina sul set e stritola la psiche di chi vuole costruirsi una vita vera. Dai musical idilliaci che facevano sognare, il regista è definitivamente passato a questi squallidi affreschi che condannano senza remore: vedere il perverso personaggio di Cyd Charisse che, nelle sue esibizioni sessuali, si porta appresso un miliardario voyeur e gode nel sapere il “suo” Douglas affogato fra altre donne. La ragazza italiana, invece, rappresenta un contraltare di purezza (splendida, per pathos e simbolismo, la scena in cui lei lo aspetta sulla porta per lenirgli il ricordo dell’ex-moglie). Non mancano stoccate più sarcastiche (il calcio nel sedere alla diva squittente).
