TRAMA
Joe Tanto, pilota in disgrazia, viene richiamato dal suo boss per fare da tutore alla giovane e scapestrata star della formula Indy.
RECENSIONI
Il progetto di un film sul mondo della corse ha impegnato per lunghi anni Silvester Stallone ma, giunti in prossimità delle riprese, allo stringere dei tempi, si è risolto in un nulla di fatto l'accordo con chi detiene i diritti di immagine della Formula1: troppe restrizione, a quanto si dice, sarebbero state imposte; troppi i soldi, si pensa, richiesti dai team e dal grande capo Ecclestone.
Nonostante questa improvvisa rottura del sogno del declinante attore, l'incontro con il regista finlandese Renny Harlin, grande appassionato di automobilismo (rally soprattutto) alla fine ha permesso la realizzazione di questo Driven, un ibrido sbilenco che non ha avuto il ben che minimo successo.
Ben poco ci sarebbe da dire per quello che appare l'incrocio, furbesco e fracassone di Giorni di Tuono con Grand Prix (Frankenheimer). Stallone ha certamente le scene migliori (e nel dvd si trovano curiosi estratti che descrivono il personaggio) ed il contorno del reale campionato Indy, con i relativi camei (Juan Pablo Montoya, per dire) è ben poco ma, ancora una volta, la regia pop e quasi cafona di Harlin, accoppiata ad una sceneggiatura priva di alcun pudore retorico, come già avvenuto per il secondo capitolo di Die Hard, sono elementi da non sottovalutare per un film d'azione incredibilmente vacuo, quasi svagato, puro intrattenimento decerebrato.