TRAMA
1933: Fbi e varie figure istituzionali stringono il cordone per la cattura del famigerato rapinatore di banche John Dillinger.
RECENSIONI
Dopo aver sceneggiato capisaldi come Ispettore Callaghan: il Caso 'Scorpio' è Tuo!, Corvo Rosso non Avrai il Mio Scalpo! e L’Uomo dai 7 Capestri, John Milius esordisce alla regia di un lungometraggio, intenzionato a raccontare la leggenda (si prende qualche libertà storica, non è interessato a intessere un background o un profilo psicologico del protagonista) di quello che riteneva il più grande criminale di tutti i tempi, ammirato dal pubblico nel modo in cui riusciva sempre a farla franca. Allo stesso tempo, però, non idealizza o smussa la sua crudeltà: nel film, inframmezzato di documenti d’epoca e testate giornalistiche del tempo, uomo in fuga e opponenti si specchiano in azioni criminali spietate. Girato interamente nello stato di Oklahoma, ritmato su note country (è l’esordio, anche, della cantante Michelle Phillips), è narrato dal carattere di Melvin Purvis, l’agente che diede la caccia a Dillinger, protagonista anche del seguito televisivo Melvin Purvis: G-Man (1974, scritto da Milius).
