DEATH OF THE VIRGIN

Anno Produzione2009

TRAMA

May, una giovane ragazza canadese introversa e solitaria, decide di recarsi in pellegrinaggio a Caravaggio per diventare monaca e sfuggire al suo passato segnato da un segreto terribile e inconfessabile. May comincia ad avere degli incubi e delle visioni ispirati ai quadri del Caravaggio, che si trasformeranno in premonizioni di omicidi. Il segreto che si nasconde è oscuro e affonda le sue radici nella storia del paese.

RECENSIONI

Impresentabile

Poco da dire su questo ambizioso progetto dell'italo-canadese Joseph Tito che mira a raccontare verità sconvolgenti partendo dalle opere del geniale pittore Michelangelo Merisi detto il Caravaggio. Il film è infatti un fallimento su tutti i fronti. Intanto ci si domanda come sia possibile pensare a un lungometraggio incentrato su un artista che ha fatto di un utilizzo originalissimo della luce il suo punto di forza, quando la fotografia esibita è buia, anonima e nelle tante sequenze notturne talmente scura da rendere il più delle volte difficoltoso, se non impossibile, capire cosa stia accadendo. Ma la pessima fotografia, demerito principe dato il soggetto, è solo uno dei tanti punti interrogativi del film. Al micidiale risultato concorre infatti anche una sceneggiatura sgangheratissima che gioca al Codice da Vinci scimmiottando Dario Argento attraverso una goffa alternanza di enigmi e truci delitti senza preoccuparsi di caratterizzare in alcun modo i tanti personaggi. Non aiutano, poi, una successione di inespressivi volti da soap (tra cui spunta a metà film, nonostante troneggi nei titoli di testa, una sempre più in declino Maria Grazia Cucinotta), un magma sonoro tutt'altro che efficace, un'incapacità di valorizzare il fascino di location naturali molto suggestive (i paesi di Caravaggio, nel bergamasco, e di Diano d'Alba in provincia di Cuneo) ed effetti speciali al risparmio. Ma il vero colpo di grazia è una regia che non riesce a imprimere un senso al tutto. Zero tensione, quindi, confezione improponibile ed escalation di noia. E poi, cavolo, per presentare in anteprima nazionale un film a un festival, si suppone in cerca di un distributore (che difficilmente arriverà), non si poteva pensare a qualche cosa di meglio di una copia in betacam?