Commedia, Recensione

COSE MOLTO CATTIVE

Titolo OriginaleVery bad things
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1998
Genere
Durata100'

TRAMA

Per festeggiare un addio al celibato, cinque amici vanno a Las Vegas e si danno ai bagordi. Uno di loro uccide accidentalmente una prostituta: tutti insieme nascondono il cadavere.

RECENSIONI

Oggetto perfido che va oltre la balzana commedia di cattivo gusto alla Tutti Pazzi per Mary (che presta un’ottima Cameron Diaz) e oltre il pulp d’autore tarantini ano: l’esordio dell’attore Peter Berg sorprende per il climax che approda a La Regola del Gioco renoiriana prendendo le mosse da Fandango, La Congiura degli Innocenti e Piccoli Omicidi tra Amici, con qualche stilema modaiolo in incipit (logorrea, macchina a mano, montaggio frenetico) e capatine nello splatter farsesco, il grottesco politicamente scorretto e la tragicommedia. Si crea una sorta di cortocircuito fra rappresentato e sottinteso, nel momento in cui l’orrore abbraccia il paradosso e il gusto per l’eccesso sposta il racconto in una dimensione figurata ancora più realistica ed inquietante. Oggetto di studio, infatti, sono le reazioni umane di fronte all’imprevisto, quando la paura si mangia la coscienza e scatena gli istinti peggiori. Berg trasforma cinque uomini comuni in cinque feroci assassini per circostanza, in una commedia nera debordante ed efferata, cinica e giocata tutta in contropiede. Il commento sonoro mescola Stewart Copeland, l’afrocubano Willie Bobo, pop e funky, mentre il mosaico scellerato si forgia su tasselli faceti che, per accumulazione, mostrano un ritratto sempre più agghiacciante: dalla premonitrice sequenza di sesso nel bagno, dai plongées sulle scene del delitto e dalla ricomposizione dei cadaveri, s’arriva all’avvilente/caustica rivelazione che l’innocua promessa sposa, ossessionata dal matrimonio, è la più feroce sanguinaria del gruppo. Se, poi, qualcuno ha la lucidità di agire in modo più morale, ci pensa il destino infame a completare la carneficina, senza dimenticare di punire la megera piccolo borghese con una nidiata di minorati: geniale annichilimento della smania del lieto fine.