
TRAMA
Un virus mortale si propaga negli Stati Uniti, come nel resto del mondo, portato da una donna di ritorno da Hong Kong. Mentre il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie cerca un vaccino, un blogger fomenta la paura e la sfiducia nel Governo.
RECENSIONI
Asettico
La contaminazione con lo sceneggiatore Scott Z. Burns di The Informant! questa volta è inferma, Soderbergh ha voglia di Traffici complessi, fa del mondo il suo proscenio in una struttura corale governata egregiamente, soprattutto nel ricostruire l’iter del virus dal micro-contatto in giallo livido alla mappa terrestre macchiata di rosso, ma il ceppo è troppo insignificante per giustificare il suo solito, ambiguo approccio autoral/gener-ico: non ha lo spessore, i sintomi anomali necessari allo sguardo “dal basso” che evita la spettacolarizzazione tipica del film catastrofico-apocalittico, ma non diviene nemmeno “intrattenimento” nel momento in cui, come sempre, il regista è poco interessato all’intrigo, al climax drammaturgico, prediligendo le atmosfere/suggestioni e l’elaborato gioco-cinema (digitale) fra paralleli spazio-temporali, flashback atom-egoyani (Gwyneth Paltrow rivive in video e fotografia), modi subliminali con cui nascondere la sperimentazione nelle maglie ordinarie e freddezza techno-jazz applicata anche ai sentimenti. Il suo Virus Letale pare un film educativo che esemplifica le tappe di una malattia infettiva fra diagnosi, quarantena, panico, sciacallaggio, privilegi e violenza, concedendosi qualche stilettata politica (o contro la disinformazione perpetrata da internet); o un trattato scientifico cronometrato che preferisce chiudere con un colpo di scena sulla genesi dell’agente patogeno, contemplando l’elemento umano solo quale variabile con i suoi crucci antropici e atti determinanti (l’epidemiologa che, per amore del padre, testa su di sé il vaccino). Uno studio critico senz’altro generoso di informazioni, angosciante per descrizione realistica ma risaputo e asettico (cioè: non infetto), come se l’autore avesse voluto trasformare l’opera stessa in un vaccino, sterilizzandola, anche se non fino al punto di negarsi lo spasso di filmare Gwyneth Paltrow in un ruolo in cui muore dopo pochi minuti, le viene fatto lo scalpo, diventa fedifraga e causa lo sterminio di milioni di persone.
