TRAMA
Sandra, responsabile in un fast food, riceve una telefonata sul posto di lavoro: un uomo che sostiene di essere un poliziotto le intima di bloccare assolutamente Becky, una giovane dipendente. La ragazza sarebbe stata accusata da un cliente di un furto di denaro e per questo andrebbe perquisita. Con il passare dei minuti la perquisizione si trasforma, però, in una pubblica umiliazione della ragazza da parte dei suoi colleghi, incalzati dalle richieste sempre più pressanti e disturbanti dell’uomo. Ispirato a una storia vera.
RECENSIONI
Riflessione acuta sull'atteggiamento intimamente colpevole di una fetta di società che, di fronte a un'autorità, anche solo presunta, si mette sulla difensiva, si sente in difetto, ne accetta le lusinghe, arriva a forzare i confini della propria morale per compiacerla. La telefonata a un fast food di un sedicente poliziotto (che conosce molto bene i meccanismi reattivi alle sollecitazioni autoritarie e riesce a gestirli, dominando le possibili eccezioni e annullando all'istante i dubbi dell'interlocutore) porta la responsabile del personale a sottoporre un'impiegata, accusata di un furto mai avvenuto, a una procedura-abuso. Di lì scatta un effetto domino e l'esercizio conseguente del potere della donna viene anch'esso giudicato indiscutibile dalle persone che lavorano sul posto. Il film gioca costantemente al rialzo della posta, in una sorta di involontario esperimento Milgram, e riesce a creare una discreta tensione senza spostarsi praticamente mai dai due luoghi del dramma (il fast food e la casa del maniaco). Oscillando tra il lavoro di suspense hitchcockiana e una riflessione sociologica che funge da allegoria contemporanea, Zobel, che ama mantenere nel suo lavoro un aggancio sempre evidente alla realtà, ci parla, in odor di Haneke, della sotterranea violenza e del criptofascismo che alberga nell'animo umano, calibrando adeguatamente i suoi elementi: regia molto attenta al dettaglio, montaggio incalzante e interpretazioni convincenti. Guardandolo ci si stupirà e si tenderà a pensare (il sottoscritto, per esempio) che la storia, per quanto ispirata a fatti reali, viaggi alle soglie dell'inverosimglianza. Salvo scoprire (la didascalia finale) che casi del genere, negli Stati Uniti, sono stati decine.
