TRAMA
Alcuni mercenari, inspiegabilmente, uccidono tutti i membri della squadra operativa Delta dell’ex-colonnello John Matrix il quale, per quanto messo sotto protezione, non riesce a impedire che gli stessi rapiscano sua figlia.
RECENSIONI
A salvare la pellicola è la messinscena di Mark L. Lester, regista di B-movies ed exploitation che, se può, punta al sodo dell’azione di stunt ed esplosioni, e cavalca volentieri l’ironia se non c’è violenza con cui trastullarsi. La sceneggiatura di Steven E. de Souza (con riscritture di Larry Gross e Richard Tuggle), ogni tanto, lo costringe a parentesi patetiche fra padre e figlia ma Lester ha a disposizione un buon budget fornitogli da Joel Silver (futuro re Mida con Die Hard, nato come seguito di questo) e riesce a donare all’opera la giusta aria poco pretenziosa (ingenuità comprese, fra azione montata in modo caotico e cascatori in anticipo sul ‘colpo’ ricevuto), da simpatico e ridicolo prodotto di intrattenimento, per quanto (per questo) platealmente smargiasso, fra battute (“Non disturbi il mio amico, è stanco morto”; “Ricordi quando ti ho detto che ti avrei ammazzato per ultimo? Ti ho mentito”), machismi (la sequenza, tutta giocata di dettagli nel montaggio, in cui Matrix si prepara alla battaglia, armato fino ai denti) e rese dei conti infinite, fino alla noia (l’uomo solo contro l’esercito sull’isola). Per un termine di paragone nei film d’azione con Arnold Schwarzenegger, va visto il successivo, imbarazzante Codice Magnum. Grande successo al botteghino.