Drammatico, Recensione

CODICE D’ONORE

TRAMA

Nella base militare statunitense a Cuba un militare viene ucciso. Vengono arrestati due soldati che dichiarano di aver solo eseguito un ordine: ufficiale fresco di Harvard e donna tenace li difendono.

RECENSIONI

L'atto unico (1989) di Aaron Sorkin, anche sceneggiatore (ha un cameo da avvocato in un bar), prende spunto da un fatto di cronaca e lavora fino all’artificiosità per restituire un prodotto di tutta gloria e poco onore, sagace e calcolatore nell’impaginare rodati meccanismi drammaturgici atti ad emozionare di per se stessi, senza rendere complici dell’oggetto del contendere. Il cast, di richiamo e funzionale, pare adeguarsi alla direttiva: Tom Cruise non ha certo il physique du role per la parte e replica il collegiale bulletto e sgraziato che lo ha reso famoso; Demi Moore non ha mai avuto vie di mezzo e passa dalla irresistibile dolcezza dello sguardo stile Ghost a mimiche facciali oltremodo dure e rapaci, senza sfumature; Jack Nicholson gigioneggia manierato ed efficacissimo sprigionando magnetismo animale. Regia capace, script con una capacità dialettica da manuale, emozioni assicurate, noia impossibile. Una macchina da guerra che rivisita L’Ammutinamento del Caine e tratta psicologia, etica e sentimenti umani. Non contano gli schemi (dramma giudiziario, accademia militare, educazione civica contro le logiche dell’esercito) ed i cliché (nel disegno dei personaggi, nell’organizzazione spaziale del dibattito in aula) ma la loro rifinitura, che è delle migliori. Il motore è virile e i cilindri sono a piena potenza durante l’emblematico confronto finale, inverosimile ma esaltante.