CHICKEN POETS

Anno Produzione2002

TRAMA

Yun Fei, un poeta in erba, si reca, in cerca di consigli, in un villaggio nei pressi di Pechino per incontrare un suo collega. Ma qui scopre che il suo amico è diventato un grande uomo di affari che dirige un allevamento di galline nere.

RECENSIONI

Dalla Cina tanta maniera e poca sostanza

E’ sempre difficile giudicare un’opera sperimentale, soprattutto quando dietro c’è un lavoro di ricerca che dura da anni. Infatti il regista cinese Meng Jing Hui ha all’attivo più di dieci produzioni teatrali di tipo sperimentale, e questo suo primo lungometraggio rappresenta un tentativo di trasporre sulla pellicola il suo percorso di ricerca visiva e la sua passione per la scoperta di nuovi linguaggi. La storia del poeta senza ispirazione che si ritrova travolto dal mondo del business e che, proprio attraverso uno dei prodotti della nuova tecnologia - un cd rom - trova il modo di comporre le sue poesie e di diventare famoso, è un’allegoria poco velata delle contraddizioni che dilaniano il mondo orientale, e non solo. Ma la costruzione visiva della vicenda assomiglia più ad un freddo esercizio di stile, che al frutto di una vera ispirazione. E se la commistione di generi - dal musical all’animazione - affascina e stupisce e l’uso nuovo dell’allegoria è curioso ed interessante, questo non è sufficiente a fare di questa pellicola un’opera da ricordare. Forse perché un grande film non è mai solo il risultato di una buona tecnica.

                           Francesca Manfroni