TRAMA
Chi è la donna misteriosa che compare nei dipinti di Antoine Watteau? Su questo verte la tesi di laurea di Lucie, studentessa di storia dell’arte, che inizia a indagare sul più grande pittore francese del XVIII secolo.
RECENSIONI
Il Codice Watteau
Il Codice Watteau Enigma artistico e ricognizione intima, gradazioni su tela e bagliori nell’animo; il piccolo film di Laurent de Bartillat è la maggiore sorpresa del Concorso. Lasciando intravedere un rilevante fondo erudito, ma senza finirne preda, questo oggetto a parte segue sinuosamente le cadenze di Sylvie Testud (ormai attrice completa e meravigliosa) e sposa con dolore il dramma attraverso un’intasata rete di corrispondenze: Lucie come la donna del pittore, femmina alla scoperta soprattutto di sé stessa, il suo amante Vincent come l’arlecchino nei dipinti, un burattino malinconico che si squaglia al contatto della vita reale. Amore e morte in coppia con misteri e rivelazioni; l’opera, che si presenta come una questione personale e sentita del regista (contro il vento del conformismo, quindi, una vera agnizione), dura poco ma cresce alla distanza e lascia qualcosa di inafferrabile, un sentire intimo che germoglia dentro, e infine si lascia amare con poche difese. Insieme a Juno, il film da premiare.
