Avec amour et achernement, («con amore e accanimento») narra di Sara (Juliette Binoche) e Jean (Vincent Lindon), una coppia matura che, dopo anni, è ancora animata dal desiderio. Convivono da diversi anni. Il loro amore li rende felici, forti. Si fidano reciprocamente e il loro desiderio non si è mai spento. Una mattina (per caso?) Sara incontra François, colui che le ha presentato Jean. Proprio il François che ha lasciato senza alcuna esitazione per stare con Jean. La scena iniziale – che ce li mostra felici, in vacanza – dice di un equilibrio e una serenità che il ritorno alla routine parigina contraddirà. Dietro l’apparente intesa, infatti, c’è una comunicazione difficile e lo spettro di un passato ancora irrisolto che continua ad aleggiare. Seconda collaborazione con la scrittrice Christine Angot per Claire Denis che fa del legame tra i due protagonisti (e del desiderio di Sara, dei dubbi che la assalgono, del loro deflagrare nel menage) la sostanza sensibile del racconto. Tutto il resto, compreso il possibile triangolo, è puro satellite narrativo, accenno, possibilità che orbita attorno al nucleo della coppia. A essere interrogata, con dolorosa lucidità, è l’intimità dei due: Denis lo fa avvicinando corpi e volti, dando immagine e trasparenza a sentimenti incontrollabili e lasciando presupposti e trascorsi decisivi a ellissi e strategiche elusioni.
Come si legge dalla scheda dello stesso Festival: In una performance altrettanto coraggiosa e impegnata, Binoche dimostra eccezionalmente flessibile mentre il suo corpo diventa il terreno per un affascinante teatro di opposti emotivi. La precisa cinematografia di Eric Gautier ci mostra immagini contrastanti di dita comodamente intrecciate, ma anche l’intero corpo di Sara in movimento in avanti, che esplode in gemiti profondi e incontrollabili. Circondati da un muro di fiamme appassionate, i protagonisti di Denis sembrano essere sotto assedio, apparentemente ignari della società e della sua inesorabile tendenza a separare tutte le cose in categorie opposte.