Carl e Yaya, una coppia di modelli e influencer, sono invitati su uno yacht per una crociera di lusso. Gli eventi prendono una svolta inaspettata quando si abbatte una tempesta e mette a rischio il comfort dei passeggeri.
Torna sul luogo del delitto. Ruben Östlund. E certo, dopo aver vinto il premio della giuria del Certain regard (poste altre due precedenti partecipazioni) con Forza maggiore e la Palma d’oro con The Square lo svedese è entrato a tutti gli effetti nel club della Croisette, in quel novero di autori che Frémaux difficilmente terrà sulla porta quando avranno un lavoro pronto. Diviso in tre capitoli (1. Carl e Yaya; 2.Lo yacht; 3. L’isola), il film di Östlund ne vanta un primo assai riuscito, prologo teatrale e parlatissimo che porta sul piatto il politicamente corretto, la uber richness, apparenza & presenzialismo (e conseguente bellezza come capitale), temi pervertiti in farsaccia nelle due frazioni successive. Il secondo capitolo, ambientato su una nave governata da un capitano marxista (Woody Harrelson), vira infatti sulla facile metafora e su una satira di uno sbracato non nuovo per l’autore, qui al letterale Grand Guignol (il salone delle feste – l’imbarcazione preda dei flutti – è tutto un imprecare, deglutire, vomitare). Nella terza parte, dopo il naufragio in un’isola deserta (che è già estenuata riedizione di un reality televisivo e di una serialità che sul coatto o volontario isolamento di un manipolo di privilegiati ci campa da un po’), le logiche di classe si ribaltano (chi l’avrebbe mai detto…). Per carità, non c’è alcuna pretesa di sottigliezza, Östlund vuole essere brutale ed esplicito, ma in questo suo esplorare gli abissi del contemporaneo a suon di grottesco, nel suo rendere discorsi e concetti popolari, secondo logiche non elitarie (come dire commerciali e non d’essai), l’inventiva (che c’è ancora, la prima parte lo testimonia) viene costretta nelle forme più leggibili e a trionfare è l’ovvietà.
Reazioni in sala molto positive (il film avrà successo, è garantito) e stampa mediamente favorevole.