TRAMA
Eleanor è una vampira solitaria che, più volte, scrive la propria storia non potendo raccontarla a nessuno. Clara è la tutrice che, per lei, uccide e si prostituisce. Sempre in fuga, le due donne giungono nel paese di mare dove tutto iniziò.
RECENSIONI
Neil Jordan (Intervista col Vampiro) torna ai vampiri (e all’horror al femminile di In Compagnia dei Lupi) grazie alla pièce “A vampire story” di Moira Buffini (anche sceneggiatrice, vedi Tamara Drewe, sempre con la sensuale e statuaria Gemma Arterton) ma non più in una veste barocca ed esibita, bensì sulla scia di Lasciami Entrare, dove il vampirismo è mezzo per descrivere i problemi dell’adolescenza, tema più volte affrontato dal regista. Quando si tratta di raccontare, anche figurativamente e in sede di montaggio, con eleganza letteraria Neil Jordan ha pochi pari e il testo riesce, in gran parte, a trasformarsi in efficace allegoria (nonostante il paradosso di una protagonista che desidera solo essere creduta senza “doppie letture”): c’è l’immenso amore di una madre per la figlia, la devastante solitudine di chi detiene un segreto e, quando nella parte finale subentra maggiormente il cinema di genere (previa visione, in Tv, del Dracula Principe delle Tenebre di Terence Fisher), anche una vena femminista (la fratellanza vampiresca ammette solo maschi). È proprio l’ultima parte, però, il pilastro debole dell’architettura di Jordan: sbrigativa e irrisolta (forse per dare spazio alle scene d’azione), rischia di vanificare il lavoro precedente, attento ai dettagli, ai tocchi delicati, agli stati d’animo, al braccio di ferro fra verità (figlia) e menzogne (madre), allo svelamento di retroscena intriganti per brevi flashback.