Amazon Prime, Drammatico

BUTTIAMO GIÙ L’UOMO

Titolo OriginaleBlow the Man Down
NazioneU.S.A.
Anno Produzione2019
Durata91'
Fotografia
Montaggio

TRAMA

Nel villaggio di Easter Cove, nel Maine, due sorelle piangono la recente perdita della madre. La notte dopo il funerale si rivelerà molto complicata e le porterà a scoprire alcuni segreti della comunità locale a cui appartengono.

RECENSIONI

“Buttiamo giù l’uomo” cantano a inizio film alcuni marinai e pescatori in una ballata folk che fa da coro greco alla vicenda, anticipandone le pieghe tragiche ma anche grottesche. Ma “buttiamo giù l’uomo”, nel gergo marinaresco, sta anche a significare che in uno scontro bisogna picchiare in modo deciso senza esclusione di colpi, e infatti è quello che le due sorelle protagoniste si troveranno a dover fare per sopravvivere alle conseguenze delle loro azioni, non sempre lungimiranti. “Buttiamo giù l’uomo”, però, è anche una chiara dichiarazione d’intenti delle due registe e sceneggiatrici, Bridget Savage Cole e Danielle Krudy, nel ritrarre un microcosmo (metafora di un macrocosmo?) dove gli uomini sono ubriaconi, puttanieri, maniaci o senza nerbo e la comunità, dietro la convenzionalità delle apparenze, dimostra di poggiare sulle solide basi di un matriarcato. A metà strada tra i fratelli Coen e Desperate Housewives, la ingannevole quiete di un paesino del Maine nasconde molti segreti. Una trama che sembra uguale a mille altre ma che funziona proprio perché parte da una situazione classica ammantandola però di personalità. La scrittura è arguta, coglie di sorpresa, non si perde in troppi preamboli, sembra procedere per accumulo e invece compone un quadro in cui ogni pennellata concorre all’insieme.

Riesce anche a trovare un equilibrio nell’impasto tra leggerezza, dramma e mistero, e finisce pure per dire qualcosa di critico e pungente sulla visione patriarcale che da sempre accompagna la nostra cultura. Il tutto senza molti proclami, spiegazioni, frasi ad effetto, ma facendo semplicemente vivere i personaggi. Sono infatti le caratterizzazioni il punto di forza del film, mai calcate ma sottilmente connotate e inserite in un contesto di provincia, come al solito ricco di speranze e pulsioni ma povero di opportunità, uguale a mille altri eppure diversissimo. È la realtà di Easter Cove quella in cui finiamo per essere immersi, piccolo paese sulle coste frastagliate del Maine dove la pesca è la maggiore fonte di sostentamento e i sogni passano attraverso una contingenza non sempre in grado di rispettarli. Se i personaggi hanno adeguato risalto, a valorizzarli contribuisce il cast, con volti di provenienza soprattutto televisiva in cui si distingue la veterana Margo Martindale, in un ruolo, quello della maitresse del postribolo locale, per cui il sopra le righe è un grosso rischio che viene invece sapientemente arginato. Presentato, e apprezzato, al Tribeca Film Festival e al Festival di Toronto, è stato acquisito dagli Amazon Studios per essere poi lanciato direttamente sulla piattaforma Amazon Prime.