TRAMA
Un bambino ha visto (o crede di aver visto) il padre prima mazzolato poi rapito dall’uomo nero. Passano gli anni e quel ricordo lo perseguita…
RECENSIONI
Boogeyman è un effluvio di stereotipi: la notte, il vento, la casa, gli scricchiolii, il bambino, l’uomo nero… è tutto talmente “classico” che, complice il "nome" tutelare di Sam Raimi, fa venir voglia di catalogare l’operazione come ennesima tappa sulla strada della decostruzione cinematografica del genere horror. Il film ha però il merito di funzionare discretamente anche come “film di paura” vero e proprio, il che pone dei problemi di catalogazione: A) Il film è veramente un Horror classico senza pruriti meta-; B) Il genere Horror è ormai talmente autoreferenziale che qualunque Horror è metà Horror metà Meta-Horror; C) Non è che il genere sia ormai “inevitabilmente” autoreferenziale, è solo il tipo di lettura che se ne fa ad essersi ormai sclerotizzato su certe posizioni. Se la vera è la A), allora Boogeyman è un film ben girato e ben recitato che, nonostante l’abbondanza di clichè che lo infestano in tutte le sue componenti, intrattiene e spaventa. Peccato solo sia rovinato da un finale davvero pessimo che disattende un po’ le buone premesse costruite e sembra confezionato alla bell’e meglio. Come se qualcuno avesse letto una sceneggiatura incompleta e qualcun altro, per una specie di scommessa, gli avesse detto “inventati un finale in dieci secondi”. Se invece l’ipotesi più plausibile è la B), il film gioca sapientemente con tutti gli stereotipi del genere e dimostra (cfr. l’incipit di Scream) che si possono ancora utilizzare “metacinematograficamente” vecchi trucchetti da marpione dello spavento facendoli comunque funzionare a dovere. Peccato che la riuscita operazione crolli nel finale, quando irrompono nel film una pletora di falle narrative (chi/cosa era realmente l’uomo nero? Come viene sconfitto? Che ruolo ha il vecchio bambolotto di Tim…) e visive (una delle peggiori sequenze in CGI mai girate). Se infine la vera è la C), beh, allora piantiamola una buona volta (parlo per me) di vedere a tutti i costi, ovunque, il “secondo grado” e proviamo a giudicare i film “per quello che sono” (vedi A)… il che suona malissimo e pure troppo, troppo vago. Fatto sta che comunque si voglia girare la frittata, Boogeyman resta un buon film con un finale indecente.
