Drammatico, Recensione

BLUE SPRING

Titolo Originale Aoi haru
NazioneGiappone
Anno Produzione2001
Durata83'

TRAMA

Chi riesce a battere le mani più volte, appeso al parapetto sul tetto, diventa il boss della scuola. Kujo, il più abile nel gioco detiene lo “scettro”, ma verso la fine dell’anno scolastico non è più lo stesso, cambiano i rapporti con il braccio destro Aoki e la tragedia è dietro l’angolo.

RECENSIONI

"Se sei felice, e tu lo sai, batti le mani…", con questa conosciuta filastrocca inizia il film, dal terrazzo del liceo: l’ambiente circoscritto, ed unica location, in cui si svolgono i fatti.Lo spazio più importante della scuola è proprio il tetto, quello più vicino al cielo, dove Kujo, dimostratosi il migliore, è il più coraggioso a battere le mani sospeso nel vuoto. Le giornate passano allo stesso modo, durante le quali i senior che si ritrovano attorno a Kujo, lo splendido Matsuda Ryuhei (l’efebico samurai di Gohatto), fanno valere i propri diritti "mafiosi" su gli altri senior e sui junior delle prime classi. Ma, a un certo punto, gli equilibri impari che regolano la vita scolastica si rompono quando Kujo "dissolve" la sua superiorità acquisita. Aoki si trasforma in rivale e tenta di insediare il trono più ambito.In un mondo che sa di iperrealismo, e a tratti sembra sfociare nel surrealismo, il gioco è quello della vita stessa, purtroppo reale: così si infrange al suolo il volo di Aoki che come un uccello aveva provato a stare in equilibrio con i piedi sul bordo e le mani che ritmano in sequenza (nel frattempo, la musica esplode potente e rumorosa). Allora, Kujo, con le spalle rivolte alla scuola, si girò e tentò di correre verso l’alto, verso l’amico…

Mauro Ravarino