È stata l’edizione del ritorno in sala, dopo quella segnata dalla pandemia, svoltasi tutta online, e vissuta in remoto, un altro modo di vivere questa esperienza. Il ritorno nei luoghi del Festival ha coinciso con un’edizione di alto livello, vinta meritatamente da Carla Simón col suo Alcarràs. Alcarràs è un piccolo villaggio della Catalogna. Da quando ne ha memoria, la famiglia Solé vive del frutto di una terra che non è la sua ma a cui dedica tutti i propri sforzi. Il raccolto di quest’anno, però, potrebbe essere l’ultimo: il proprietario del terreno ha nuovi piani per il frutteto, i peschi devono far posto ai pannelli fotovoltaici. L’imminente abbattimento degli alberi di cui si sono presi cura per tutta la vita provoca una profonda spaccatura all’interno della grande famiglia, che per la prima volta si trova ad affrontare un futuro incerto, rischiando di perdere qualcosa di persino più prezioso della propria casa.. Un film che troverà la sua distribuzione italiana e si confronterà con un pubblico di sala. Ha affermato la regista: «Questa è una storia di appartenenza a una terra, a un luogo, ma e anche un dramma sull’eterna tensione generazionale, sul doloroso superamento delle antiche tradizioni e sull’importanza di rimanere uniti in tempi di crisi. Alcarràs è concepito come un film corale perché desideravo raccontare cosa significa essere parte di una grande famiglia. Dialoghi che si intrecciano, energie opposte, caos, gesti piccoli ma significativi, reazioni a catena emotive… Ciascun Solé cerca il proprio posto nel mondo in un momento in cui la famiglia è sul punto di perdere la propria identità collettiva.»
Ma a farci particolarmente piacere è stato l’Orso vinto da Claire Denis per la regia del suo Avec amour et achernement, «con amore e accanimento», che narra di Sara (Juliette Binoche) e Jean (Vincent Lindon), una coppia matura che, dopo anni, è ancora animata dal desiderio. La scena iniziale – che ce li mostra felici, in vacanza – dice di un equilibrio e una serenità che il ritorno alla routine parigina contraddirà. Dietro l’apparente intesa, infatti, c’è una comunicazione difficile e lo spettro di un passato ancora irrisolto che continua ad aleggiare. Seconda collaborazione con la scrittrice Christine Angot per Claire Denis che fa del legame tra i due protagonisti (e del desiderio di Sara, dei dubbi che la assalgono, del loro deflagrare nel menage) la sostanza sensibile del racconto. Tutto il resto, compreso il possibile triangolo, è puro satellite narrativo, accenno, possibilità che orbita attorno al nucleo della coppia. A essere interrogata, con dolorosa lucidità, è l’intimità dei due: Denis lo fa avvicinando corpi e volti, dando immagine e trasparenza a sentimenti incontrollabili e lasciando presupposti e trascorsi decisivi a ellissi e strategiche elusioni.
TUTTI I VINCITORI DELLA BERLINALE 2022
Premi della giuria internazionale
Golden Bear
Alcarràs – Carla Simón (Spain/Italy)
Silver Bear Grand Jury Prize
The Novelist’s Film – Hong Sang-soo (South Korea)
Silver Bear Jury Prize
Robe of Gems – Natalia López Gallardo (Mexico/Argentina/USA)
Silver Bear for Best Director
Claire Denis – Both Sides of the Blade (France)
Silver Bear for Best Leading Performance
Meltem Kaptan – Rabiye Kurnaz vs. George W. Bush (Germany/France)
Silver Bear for Best Supporting Performance
Laura Basuki – Nana (Before, Now & Then) (Indonesia)
Silver Bear for Best Screenplay
Laila Stieler – Rabiye Kurnaz vs. George W. Bush
Silver Bear for Outstanding Artistic Contribution
Rithy Panh – Everything Will Be OK (France)
Special Mention
A Piece of Sky – Michael Koch (Switzerland/Germany)
ENCOUNTERS
Best Film
Mutzenbacher – Ruth Beckermann (Austria)
Special Jury Award
See You Friday Robinson – Mitra Farahani (France/Switzerland/Iran/Lebanon)
Best Director
Unrest – Cyril Schäublin (Switzerland)
CORTOMETRAGGI
Golden Bear
Trap – Anastasia Veber (Russia/Lithuania)
Silver Bear Jury Prize
Sunday Morning – Bruno Ribeiro (Brazil)
Special Mention
Bird in the Peninsula – Atsushi Wada (France/Japan)
GWFF Best First Feature Award
Sonne – Kurdwin Ayub (Austria)
Berlinale Documentary Award
Myanmar Diaries – The Myanmar Film Collective (Netherlands/Myanmar/Norway)
Special Mention
No U-Turn – Ike Nnaebue (Nigeria/South Africa/France/Germany)