TRAMA
Prima di lasciare la Palestina per trasferirsi all’estero, il regista Ahmad accetta un ultimo lavoro. Deve fare le audizioni per il nuovo Teatro Nazionale Palestinese. In giro con la giornalista Bissan e il suo cameraman “Lumière”, Ahmad va in cerca di talenti in numerosi campi profughi di Giordania, Siria e Libano. Ahmad spinge gli attori che si presentano all’audizione a rappresentare ciò che incarna meglio il loro destino: l’attesa. Finisce col realizzare che il destino dei rifugiati è molto simile al suo.
RECENSIONI
L’Uomo delle stelle
È un cinema necessario quello di Rashid Masharawi, originario di Gaza, che pone sullo schermo il proprio alter-ego nel racconto di un regista in procinto di lasciare la sua terra d'origine per andare definitivamente all'estero. Prima, però, il protagonista cede malvolentieri all'insistenza di un amico che sta costruendo un teatro palestinese a Gaza e vuole reclutare i migliori attori per l'inaugurazione. Comincia così, insieme a un cameramen e a una ex-annunciatrice, un viaggio nei campi profughi di Giordania, Siria e Libano. Animato da uno spirito politico molto forte, Masharawi ha il pregio, tramite il film, di spiegare il suo punto di vista con chiarezza, mettendo in secondo piano le esigenze dell'arte per lasciare spazio al disagio di una popolazione che si sente espropriata delle proprie terre e in costante attesa di qualcosa che possa cambiare la situazione. Le audizioni costituiscono parte integrante della narrazione e, pur nella scarsa originalità della trovata del film nel film, alleggeriscono spesso la drammaticità della materia e trasmettono con efficacia dolore, rabbia, rassegnazione e speranza. Come tutti i film a tesi, anche "Attente" cade nelle trappole del messaggio forte e prevaricatore. Per fortuna non scade nel ricattatorio e cerca anche di approfondire i personaggi in modo da non ridurli a mere pedine ideologiche.

Cartolina Palestina
- Può esistere uno Stato senza un teatro?
- Noi siamo un teatro senza uno Stato.
Declinazione schematica della controversa realtà in Medio Oriente. Non mancano momenti azzeccati (la paradossale, interminabile attesa di un anziano signore) ed un’ideuzza quasi geniale (la prova microfono dell’ex conduttrice, che testimonia la stagnante ripetitività delle notizie) ma prevale lo spunto didattico (vedi sopra): si condivide il contenuto nobile ed azzeccato ma si vorrebbe un taglio nuovo, potente, comunicativo invece di un film anonimo a rischio invisibilità, che non porterà una goccia d’acqua al mulino che vuole sostenere. In questo atipico road movie gli Stati della regione (Giordania, Siria e Libano) vengono ripercorsi con puntuali didascalie per ricordarci dove ci troviamo, scindendo ATTENTE in parti nette a colpi di coltello, una suddivisione tanto esplicativa da risultare presto volgare.
