ATLAL

Anno Produzione2006

TRAMA

La città di Beirut conta una nuova vittima di quello che sembrerebbe essere un serial killer. Il medico Khalil, che soffre di ricorrenti disturbi che tendono a sconvolgere la sua quotidianità, ogni giorno vede arrivare in ospedale cadaveri straziati e dissanguati.

RECENSIONI

Quello che si apprezza del film è il tono della narrazione che, soprattutto nella prima parte, abolisce ogni spiegazione posticcia, procede senza didascalismi costruendo, per brevi sequenze, un interessante horror metaforico che parla attraverso i percorsi del protagonista e la descrizione solo in apparenza qualunque della sua quotidianità, con una ricercatezza visiva di tutto rispetto, una composizione dell’inquadratura a tratti davvero convincente, con geometriche ripartizioni dello spazio scenico, e enigmatici inserti danzati. Peccato che man mano che si profila il tema del vampirismo (contestualizzato in un ambito urbano contemporaneo e realistico, come avevano già fatto il Ferrara di The addiction e il Fessenden di Habit), pur raffredandosi l’orrore e mostrandone il lato “ospedaliero” e drammatico (con tutte le implicazioni storico-politiche del caso: Beirut come città dal mutante ordine sociale e abitata da fantasmi e/o mostri) il film si perda in digressioni oziose e giri a vuoto chiudendosi tardi e male.