TRAMA
Mortimer Brewster scopre che le amate ziette hanno ucciso più di un anziano solitario, seppellendolo in cantina.
RECENSIONI
Commedia nerissima con due vecchiette assassine irresistibilmente simpatiche (Jean Adair e Josephine Hull: interpreti anche della versione teatrale). Cary Grant è impagabile e si scatena rendendo il tutto ancora più paradossale. Personaggi deliranti, situazioni folli, racconto divertentissimo tratto fedelmente, fino all’unità di luogo (un unico set con scenografie prospettiche degli esterni), dalla commedia di Broadway di successo di Joseph Kesserling: l’uscita del film, previ ritardi nel suo completamento per il sopraggiungere della guerra, fu ritardata fino al 1944 anche per non danneggiarne le rappresentazioni, che resistevano in cartellone contro ogni previsione; per lo stesso motivo, Frank Capra dovette sostituire Bors Karloff, anche produttore della pièce, con Raymond Massey truccato per assomigliargli. Un classico, archetipo di molte commedie grottesche e macabre a venire, apparentemente fuori dalle corde usuali di Capra, anche se, a ben vedere, critica ai mass media a parte, già in L’Eterna Illusione e altre pellicole si divertiva con caratteri sopra le righe, mescolando i generi (e qui è come se irridesse Tenebre di Charles Vidor dell’anno prima).