Poliziesco, Recensione

ARMA LETALE 4

Titolo OriginaleLethal weapon 4
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1998
Durata127’

TRAMA

Martin Riggs & compare stanno per diventare, rispettivamente, papà e nonno, ma devono anche affrontare la malavita di Hong Kong.

RECENSIONI

Il riso è la virtù dei forti: questo il motto vincente della serie, che unisce inseguimenti mozzafiato, esplosioni pirotecniche, violenza inaudita, umorismo, simpatica follia irresponsabile (quella del Riggs di Mel Gibson) ed un pizzico di salutare (?) sentimento. La sceneggiatura (di Channing Gibson, a quanto pare non imparentato con il protagonista) preme sul pedale del troppismo: nella scelta dei nemici (il "superman" con lanciafiamme affrontato all’inizio; l'invincibile "Bruce-Jet-Li" che apre alle icone del cinema di Hong Kong e alle tre pistole di John Woo), nella comicità, nei quadretti lirico/patetici/retorici (troppo meccanici e forzati, anche nell'impegno politico: il dovere dell'accoglienza agli immigrati, i valori della democrazia statunitense rispetto ai crudeli mezzi cinesi). Nei primi due casi, l'esagerazione è funzionale al divertimento epidermico dello spettatore, cui si para davanti più un cartone animato che un poliziesco: la lunga sequenza sull'autostrada, in questo senso, è memorabile. Anche in questo capitolo il numero progressivo del titolo si riflette sulla trama: diventano quattro i componenti della squadra di scolaretti bontemponi contro il crimine (l'ultimo arrivato è il chiassoso e poco persuasivo Chris Rock); due sono le coppie che sono suggellate (Chris Rock e la figlia di Danny Glover, Gibson sposa Renè Russo), con due infanti in arrivo. Grazie alla bravura degli interpreti, il canovaccio non sprofonda nell'assurdo e l'operazione mantiene una sorta di freschezza da affiatamento: meritata, quindi, l'affettuosa autocelebrazione con foto-ricordo dal set nei titoli di coda. Da citare due gag: quella con la psicologa di polizia e quella con l'invettiva contro i cellulari.