Commedia, Recensione

ARIEL

NazioneFinlandia
Anno Produzione1988
Genere
Durata74’

TRAMA

La miniera in cui lavora chiude; suo padre, prima di suicidarsi, gli regala una Cadillac decapottabile: diretto verso la città, viene derubato ma incontra una donna da amare.

RECENSIONI

Secondo di una trilogia dei perdenti (dopo Ombre nel Paradiso e prima di La Fiammiferaia) che ha fissato su tela per sempre gli stilemi laconici, i colori powelliani, gli straniamenti brechtiani, la godardiana tenerezza amara e i profilmici démodé per cui Kaurismaki è diventato famoso. Dei tre, è il più “b-movie”, un atto d’amore verso i noir, i drammi carcerari, i film gangster, l’on-the-road, i melodrammi sentimentali e i lieti fini hollywoodiani anni ‘40/’50 (non a caso, cita Una Pallottola per Roy). Matti Pellonpää, che poi morirà e che Kaurismaki continuerà a citare in tutti i suoi film, è meraviglioso.