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Dramma sentimentale che resta più impresso per la buona prova di Charles Boyer e per un’ammaliante Ingrid Bergman (con splendido personaggio) che per una drammaturgia abbastanza sconnessa, alla ricerca di un progressivo svelamento del mistero attraverso salti temporali che spossano e lasciano alquanto perplessi. Lewis Milestone rimedia con il fascino figurativo dei suoi chiaroscuri. Fugace quanto (come sempre) indelebile l’apparizione di Charles Laughton.