Commedia, Recensione

AMICI COME PRIMA (1982)

Titolo OriginaleBest friends
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1982
Genere
Durata116’

TRAMA

Due sceneggiatori hollywoodiani si sposano in gran segreto e vanno a Buffalo per festeggiare i quarant’anni di matrimonio degli eccentrici genitori di lei.

RECENSIONI

Fra dramma, sentimento e commedia, Norman Jewison torna a lavorare con gli sceneggiatori Barry Levinson e Valerie Curtin (quelli del magnifico …E Giustizia per Tutti) che gli propongono una materia altamente autobiografica, una dissertazione sulla difficile vita di coppia all'ombra dell'istituzione del matrimonio (e della Mecca del cinema). La prima e l'ultima parte sono le meno interessanti, chiuse in un banale intreccio sentimentale con le consuete riflessioni sulla crisi dei rapporti, la paura di crescere e di cancellare una consolidata amicizia con il fatidico "sì". La pellicola vale tutta per il divertentissimo intermezzo a casa degli eccentrici genitori di lei, interpretati da un Barnard Hughes sporcaccione e da una Jessica Tandy semicieca: la scena in cui lei rimbocca le coperte e dà il bacio della buonanotte a Burt Reynolds è uno spasso. "Indorate" nell’ironia, si apprezzano maggiormente le sottigliezze di sceneggiatura sul timore davanti a uno specchio futuro della propria vita matrimoniale, il sarcasmo sull'invadenza dei parenti (e relativi imbarazzi) ma anche quello sui produttori cinematografici (il divertente Ron Silver). Nel complesso è un'opera trascurabile ma con vignette degne di visione e almeno due passi stravaganti di classe (Goldie Hawn e l'amica che parlano della paura di crescere dall'interno di un box per bebè; il finto tramonto verso cui si avviano nel finale i nostri due piccioncini, come se fossero i protagonisti della sceneggiatura che stanno scrivendo).