ALL’IMPROVVISO

Anno Produzione2002

TRAMA

Marcia, una commessa di Buenos Aires non molto attraente e con una vita piuttosto noiosa, viene avvicinata da Lenin e Mao, due ragazze che si professano innamorate di lei e che la condurranno lontano dalla sua vita di sempre, in un viaggio avventuroso e pieno di novità.

RECENSIONI

Alla ricerca di una famiglia

Quando si parla di solitudine c’è sempre il rischio di cadere nella retorica. Ma i personaggi di “Tan de repente”, primo lungometraggio dell’argentino Diego Lerman, sono invece pieni di vita e di umorismo, e la loro ricerca di affetto si trasforma in un viaggio (interiore) verso qualcosa di nuovo e di migliore. Il desiderio di cambiare le proprie vite noiose e senza contatti diventa la spinta per incontrarsi e per cercare insieme un nuovo equilibrio. Un equilibrio che riesca ad ovviare alla loro disperata solitudine ed alla mancanza di certezze e di solidità. Un equilibrio che assomigli in qualche modo a quello di una famiglia, anche se sgangherata e confusa. Diego Lerman riesce, con leggerezza ed ironia, a raccontare una storia molto umana e sincera. Anche attraverso l’uso del bianco e nero, che semplifica le immagini e i sentimenti, raffigura dei personaggi universali, nella loro complessità interiore, che viene raccontata attraverso le loro azioni e i loro gesti, più che spiegata con i dialoghi. Come se l’intento fosse quello di spostare il piano interiore all’esterno, per non cadere nell’inganno del “troppo esplicito”, togliendo così ogni intento didascalico. “Quello che mi interessa della storia di Cèsar Aira, da cui è tratto questo film” - spiega il regista - “è la solitudine dei personaggi. Una solitudine che li porta a spingersi oltre, improvvisamente”. E anche con l’aiuto di un cast davvero eccezionale “Tan de repente” è un film che riesce a far ridere e piangere, mettendo a nudo tutta la contraddittorietà della vita.

                           Francesca Manfroni