ALCUNI GIORNI IN SETTEMBRE

Anno Produzione2006

TRAMA

Elliot, una spia della Cia entrato in possesso di una informazione top secret, decide si sparire e di mettersi alla disperata ricerca della figlia che ha abbandonato dieci anni prima.  Irene, un’amica di lunga data decide di organizzare l’incontro a Venezia in compagnia di David, il figlio adottivo di Elliot. Tutti ignorano pero che il killer William Pound li osserva…

RECENSIONI

Fritto Misto

Dopo cinque anni di silenzio l'11 settembre irrompe nelle sale cinematografiche. A coniugare gli interessi globali con gli affari di una famiglia un po' scombinata (una ragazza abbandonata dal padre e un ragazzo si scoprono fratellastri e finiscono coinvolti in un intrigo internazionale) è lo sceneggiatore e scrittore argentino Santiago Amigorena. Il soggetto è interessante e originale, ma solo nelle premesse. Nello sviluppo, infatti, il regista non trova uno stile in grado di conciliare il complotto spionistico con la leggerezza della commedia. Il lato brillante domina sull'intrigo (prevedibile nel momento in cui appare chiaro il punto di arrivo), ma un costante stridore smorza le implicazioni narrative, per cui il thriller s'ammoscia mentre la commedia non decolla. La sceneggiatura, dello stesso Amigorena, è attenta a motivare i personaggi e a dare sostanza alle situazioni, ma i protagonisti non paiono mai davvero spontanei e si perdono in dialoghi spesso accattivanti ma incapaci di staccarsi dalla letterarietà della pagina scritta. Anche i dettagli con cui il copione cerca di arricchire i personaggi (la semi-cecità della spia interpretata dalla Binoche, l'amore per la poesia dello psicopatico a cui dà vita Turturro) alla resa dei conti si rivelano superflui. Divertente, ma risolto frettolosamente in una corresponsione d'amorosi sensi, il conflitto culturale e sociale tra America ed Europa: il dialogo in cui i due fratellastri si combattono a suon di luoghi comuni geografici è uno dei momenti più riusciti del film. Tra gli interpreti si distingue la grintosa Sara Forestier (un'Asia Argento d'oltralpe meno dark), mentre Juliette Binoche non ha alcuna credibilità come donna d'azione. Quanto a John Turturro, gigioneggia costantemente, seguendo con docilità la sceneggiatura che gli riserva il personaggio meno riuscito della pellicola. Cameo di Nick Nolte, che esce di scena prima che lo spettatore possa accorgersi che ci è entrato.