TRAMA
Volo di collaudo del Concorde: a bordo c’è una donna che è a conoscenza dei traffici illegali d’armi di una nota industria. I vertici di quest’ultima lanciano un razzo per disintegrare il velivolo.
RECENSIONI
Quarto e ultimo capitolo ufficiale della fortunata serie sui disastri aerei, inaugurata nel 1969 da George Seaton. Questa volta, l’unico disastro è il film: dopo il consueto, spossante prologo con presentazione dei protagonisti della catastrofe imminente (un Love Boat persino allungato nella versione televisiva americana, in cui compaiono Jose Ferrer e J.D. Cannon), la parte centrale “spara” (letteralmente) tutta la propria inattendibilità. Certe idiozie di scrittura dovrebbero risparmiare i seguiti, facilitati nel clonare tracciati già percorsi e testati: in questo caso, il disegno di tutti i caratteri (e non solo quello) non dona scampo. Difficile comprendere la fonte primigenia della catastrofe, se il poco plausibile soggetto del produttore/padrone Jennings Lang (è il primo e più semplice dei piani, per far fuori una testimone, lanciare un missile sul suo aereo), la sceneggiatura dell’altrove rinomato Eric Roth o la direzione di David Lowell Rich indecisa (involontariamente) fra dramma e sua parodia. Nessun effetto (speciale e non) da segnalare, ma non si può negare che la suspense, nel momento in cui accade il dramma, sia godibile. Né pubblico né critica hanno gradito: la pietra tombale sul filone la porrà, di lì a breve, L’Aereo più Pazzo del Mondo, che tanto deve aver tratto ispirazione da questa visione.