TRAMA
In seguito all’effrazione da parte di un ladro in casa loro, il poliziotto che segue le indagini s’infiltra in modo morboso nella vita di una coppia, attratto dalla moglie del padrone e con l’intenzione di coinvolgere il marito in un’azione punitiva nei confronti del delinquente.
RECENSIONI
Teso, spaventoso thriller di Jonathan Kaplan che (senza dimenticare Sotto Accusa) firma la sua migliore opera, coadiuvato dall’efficace sceneggiatura di Lewis Colick e dal tris d'interpreti protagonisti. Parte disquisendo sull'opportunità o meno della violenza nella nostra società colma di criminalità ma presto abbandona l'argomento per concentrarsi sul meccanismo terrificante dello psicopatico che viola l'intimità della famiglia media: un espediente che, anche se convenzionale, non toglie meriti alla confezione. Nella parte finale il regista non solo ribalta le tesi iniziali, lasciando un fondo d'ambiguità stimolante (forse non propriamente voluto) ma riserva anche un interessante e abbastanza originale approfondimento del disegno del personaggio femminile in una situazione di pericolo. Kaplan si era fatto un nome a Hollywood come regista "femminista" o, per lo meno, più attento di altri alle problematiche del gentil sesso.
