Azione, Recensione

A RISCHIO DELLA VITA

Titolo OriginaleSudden death
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1995
Genere
Durata110'

TRAMA

Un ex-artificiere segnato dal passato, fa il vigile del fuoco allo stadio. Durante una partita di hockey, alcuni professionisti rapiscono il vicepresidente degli Stati Uniti insieme a sua figlia.

RECENSIONI

Premesse desolanti: Peter Hyams si riunisce a Jean-Claude van Damme (Timecop) con un soggetto, sulla carta, oltremodo banale: il solito eroe “per caso” (ex-qualcosa) solo contro tutti, che deve riscattare il passato agli occhi dei figli, che ha di fronte un cattivo che più cattivo non si può (feroce ed efficace: la psicologia elementare fa parte del popcorn movie), che agisce in un’unità di luogo e di tempo (in corsa contro le manovre dei terroristi). Ovvero Trappola di Cristallo secondo la sua declinazione Trappola in Alto Mare, condito con un po’ di Panico nello Stadio: fotocopia di una fotocopia. Invece, a sorpresa, si crea un’insolita miscela per cui lo sceneggiatore Gene Quintano, che ha bazzicato solo commedie semi-demenziali, mira all’ironia disinnescante e il regista, invece, vuole confezionare un’implacabile macchina di ritmo e tensione. Solo così hanno senso, a parte le palesi parentesi ironiche, sequenze con una simpatica rappresentazione seriosa e convinta di un assurdo: la lotta con il pinguino gigante, l’osso conficcato nella testa, van Damme che entra in campo e gioca (bene!), la trovata di due bambini “terribili” (la femmina che inquieta l’implacabile villain, il maschio in serafica attesa del padre mentre tutti impazziscono), per arrivare allo spettacolare finalone gigantista, girato sulla cupola dello stadio, dove un elicottero precipita in verticale e in sincrono per permettere un epico incrocio di sguardi fra gli antagonisti. Il rischio di realizzare, con tale troppismo, una stupidaggine deprecabile è altissimo: invece l’insolita (o involontaria) miscela è perfetta, perché permette, insieme, coinvolgimento nella suspense e divertimento. Senza dimenticare che la sceneggiatura a “timer” fa un parallelo indovinato con la violenta partita di hockey e che il regista è impeccabile nell’agganciare il ritmo alla lancetta dell’orologio. Il risultato del match lo si conosce al quinto minuto dall’inizio, ma il gioco è piacevole comunque. “Sudden death”, il titolo originale, è gergo hockey: indica il tempo supplementare dove chi segna per primo vince. Da rivalutare.