TRAMA
Paul vive di piccole truffe ed espedienti. Per una serie di equivoci, viene scambiato per il presidente di una società incaricata di riprendere la costruzione, da tempo interrotta, di un tratto di autostrada nel nord della Francia.
RECENSIONI
Prendere un fatto di cronaca (della serie incredibile ma vero) e rielaborarlo miscelando Gogol, il noir e Ken Loach (con un pizzico di Laurent Cantet): questa la ricetta adottata da Xavier Giannoli nel suo A lorigine, presentato in concorso a Cannes 2009, coperto di César e mai distribuito nelle sale italiane, malgrado un cast in cui non mancano i nomi e i volti noti (su tutti Emmanuelle Devos e Gérard Depardieu). La ricetta, come molte altre, è perfetta, semplice ed efficace sulla carta, ma per nulla facile da realizzare. Dopo un incipit di bella secchezza, depistante al pari del protagonista, il film simpantana nel teatrino degli equivoci di provincia, ansioso di non mancare lappuntamento con una sola scena obbligata (dalla festosa accoglienza del benefattore Miller, ai primi scricchiolii dellingegnosa menzogna, allinevitabile catastrofe conclusiva) e con un solo bozzetto di maniera (dal sindaco donna, ovviamente onesto e propositivo al giovane delinquente cui Paul fa da padre vicario). Lambiente grigio, spesso piovoso, cupo ma non invariabilmente disperato, funziona ed è la cosa migliore, ma non basta a riscattare una scrittura involuta, una definizione dei personaggi al tempo stesso lambiccata e frettolosa, una condotta del racconto prevedibile e quindi noiosa. Un film che vorrebbe essere sospeso ed enigmatico ed è solo involuto, malgrado la confezione di lusso e le superbe prove dattore.
