Drammatico

MADAME COURAGE

Titolo OriginaleMadame Courage
NazioneAlgeria/Francia
Anno Produzione2015
Durata90’
Sceneggiatura

TRAMA

Omar, adolescente irrequieto e solitario, vive in una baraccopoli alla periferia di Mostaganem, in Algeria. È dipendente da una famosa sostanza psicotropa, detta “Madame Courage”, ovvero compresse di Artane, molto diffuse tra i giovani algerini, perché producono euforia e danno sensazione di invincibilità. Omar è un ladro esperto. Una mattina va in città per compiere i soliti furti: la sua prima vittima è Selma, una giovane a passeggio con gli amici, con indosso una vistosa collana d’oro. Nel momento in cui avviene il fatto, i loro sguardi si incrociano.

RECENSIONI


Merzak Allouache prende una costola de Les Terrasses e compone un racconto che sembra estratto dal precedente film corale (con lo stesso attore, Adlane Djemil, qui promosso a protagonista). Il regista coltiva sempre lo stesso tema, la riflessione sulla società algerina oggi, i cambiamenti nel tempo che l’hanno condotta al volto attuale: l’instabilità politica ha lasciato spazio alla criminalità comune, non diversa dalle società occidentali, in cui crescono droga e furti, prostituzione e degrado, e si scava il solco drammatico tra ricchi e poveri dove questi sono “costretti” all’illegalità. «Le piaghe dell’islamismo radicale e della corruzione hanno devastato per decenni l’Algeria - dice -. Al giorno d’oggi droga, prostituzione, violenza e disordini quotidiani mettono il paese a rischio di una rivolta politica e sociale». In Madame Courage Omar, giovane criminale e tossico, compie l’ennesimo furto che paradossalmente lo avvicina alla sua vittima, Selma, studentessa da una famiglia benestante. Dal loro incrocio nasce un sospetto: è possibile un’ipotesi comune? Due figure agli antipodi sociali, simboliche delle rispettive e opposte realtà, si sfiorano e lasciano, avvicinano e allontanano, consapevoli (noi e loro) che se fossero altro potrebbero stare insieme. Allouache è mosso da una necessità («Ogni regista appartenente a questa società in profondo mutamento non si può esimere dal parlarne») e disegna uno spaccato urbano in odore di Loach: il messaggio è chiaro, ma il suo determinismo sociale si forma per figure banali, contesti scolpiti con l’accetta (i mondi di Omar/Selma sono definiti, non c’è contaminazione, mai un dubbio), stazioni risapute e uno sviluppo della vicenda incerto che ripiega nel sentimentale (il giovane restituisce il furto). Non affonda l’intreccio, non colpisce duro come vorrebbe e questo perdersi/trovarsi resta senza meta, come conferma il finale in sospeso che evita di scegliere una strada, conciliante o tragica che sia.