TRAMA
Ruth e Alex decidono di vendere la casa dove hanno vissuto per 40 anni e trasferirsi in uno stabile con l’ascensore.
RECENSIONI
Da anziani le scale possono rappresentare un ostacolo insormontabile. Come se non bastasse, il cane di casa si è ammalato e le cure hanno costi stratosferici. Tutto qui, più o meno. Un uomo ed una donna che hanno vissuto tutta la loro lunga vita in comune in una casa ormai diventata parte di loro, nido irrinunciabile del loro amore ancora vivo. Proprio per questo sono a dir poco pretestuose le ragioni per le quali i maturi coniugi dovrebbero spezzarsi il cuore e rinunciarvi. Troppo poco il fatto che col tempo l'appartamento ha acquistato notevole valore in un quartiere molto meno di moda al momento dell'acquisto, troppo poco il modesto successo del pittore Alex, la malattia del cagnolino, o la mancanza di ascensore. Si passa tutto il film a chiedersi perché mai i protagonisti si ostinino nell'avventato progetto di una vendita che, evidentemente, non avverrà mai. Ruth e Alex: commedia non molto sofisticata, lineare se non fosse che manca di nodi davvero drammatici, punti della vicenda in cui tutto sembra precipitare fino a quando si ripristina l'equilibrio. Abbastanza paciosamente e senza troppe ansie, né contrasti, marito e moglie si scambiano frasi talvolta sufficientemente brillanti, insieme alle prove di un affetto solido ma pudico, mai sbandierato.
La galleria di ospiti bizzarri che visita la loro e le altre case in vendita dovrebbe animare un po' la faccenda, ma ci riesce a stento, al di là delle coincidenze improbabili e della ripetitività.
I flashback sul passato della coppia all'inizio del suo amore, brevi scorci che meccanicamente riassumono i momenti cruciali - ed ordinari - della loro storia, nulla aggiungono a quel che lo spettatore deve e vuole sapere. Meno comprensibile ancora la vicenda del terrorista seguito nei tg, dimensione estranea al racconto, che pure ritorna forzatamente e infine determina una presa di posizione del protagonista, in un modo che lascia quanto meno perplessi. Per il resto le belle case con un passato hanno il loro fascino, come gli attori con una bella immagine ed una bella filmografia, ed i cagnolini sono sempre un valore aggiunto quanto gli scorci newyorchesi. Diane Keaton con i suoi irrinunciabili cappelli da donna sofisticata, pantaloni e maglioni, evita stavolta di cadere in un film volgare indegno di lei, ma nulla aggiunge alla sua carriera. Morgan Freeman, pure. Ma si sa che trovare buoni copioni non è facile.